Sei abitanti, un agriturismo, una terrazza panoramica e tante storie da raccontare. Questo è il borgo di Figgiano, un gruppo di case aggrappate a uno dei costoni della valle dell'Auro.
Salendo dalla strada che costeggia anche Castel dei Fabbri si ha la chiara impressione di distaccarsi dalle vicende della vita quotidiana e di arrivare in un posto magico, dove un piccolo borgo si stringe attorno alla chiesa di Santa Lucia e dove il tempo sembra non passare mai.
Qui tra la quiete e i rumori della natura, la fantasia (e la goliardia) degli abitanti hanno fatto sorgere quella che è stata ribattezzata la Libera Repubblica di Figgiano, una nazione immaginaria della quale si può entrare a far parte solo dopo una cerimonia di investitura con un preciso rituale. Figgiano però, oltre al bel borgo, è anche il crocevia di tantissimi sentieri tra i più panoramici della zona.
Da lì è possibile arrivare facilmente all'Oratorio della Colubraia che sorge poco più in alto, a 1000 metri, e dal quale si può osservare un panorama quasi a tutto tondo e in un’unica occhiata possiamo vedere i monti dell’Alpe della Luna e la costa appenninica. Percorrendo uno dei diversi sentieri che arrivano fino all’Oratorio è doverosa anche una sosta alla Fonte di San Francesco, una roccia dalla quale sgorga acqua, una piccola sorgente che secondo la leggenda fu miracolosamente creata proprio dal santo. Nel 1213 San Francesco partì dalla Toscana per recarsi a San Leo e, nel suo cammino, passò anche per Figgiano. Qui San Francesco avrebbe fatto scaturire una sorgente d’acqua “toccando con il pugno un sasso spugna”. Racconti del passato narrano che quest’acqua sorgiva avesse effetti terapeutici soprattutto per la pelle. Dopo otto secoli dalla Fonte di San Francesco a Figgiano continua a sgorgare acqua sorgiva, ottima per una fresca bevuta dopo un trekking.
