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Pace e spiritualità

Il territorio di Borgo Pace offre una vasta gamma di buoni motivi per un soggiorno lungo, ma se abbiamo poco tempo a disposizione e molto bisogno di tranquillità, non possiamo non riservare una visita a uno dei simboli di questo territorio, l’Abbazia di San Michele Arcangelo.

Il nostro tour inizia dunque da Lamoli, dove l’Abbazia domina il piccolo borgo, ultima roccaforte abitata prima dell’Appennino. Salendo il piccolo colle che la ospita si è subito colpiti dalla sua maestosità: fondata nel VII secolo ha da sempre avuto un ruolo catalizzante nella vita del comune, luogo di preghiera, spiritualità e vita quotidiana.

Nonostante i numerosi lavori di conservazione, l’ultimo grazie alle iniziative del Fondo Ambientale Italiano, l’Abbazia conserva ancora il suo aspetto dettato da una architettura romanica asciutta ed essenziale con tre navate. All'interno si trovano dipinti di scuola umbra, opere lignee di pregio e una cripta molto particolare con frammenti antichissimi risalenti alla fondazione dell’Abbazia.

Una volta conclusa la visita ci si può “perdere” tranquillamente per le vie del borgo, facendosi guidare dal caso e girovagando curiosi per le antiche case in pietra oppure scegliere una strada o un sentiero che porta nei monti che circondano il borgo per avere una visione dall’alto dell’Abbazia incastonata nel contesto di una frazione che le è letteralmente cresciuta attorno.

Arrivata l’ora di pranzo il territorio dà il meglio di sé: nei ristoranti di Borgo Pace è possibile gustare tutte le prelibatezze che la natura e la sapienza delle massaie borgopacesi ci regalano. Gnocchi di patata rossa di Sompiano, funghi, tartufi e cacciagione sono i re della tavola. Nei tanti ristoranti e agriturismi della zona è facile poi trovare i grandi piatti della tradizione, alcuni dei quali sono tramandati di generazione in generazione dai tempi antichi dei monaci.

Terminato il pranzo, senza bisogno di spostarsi molto, ci attende il Museo dei colori naturali che nasce nella casa abbaziale al fianco dell’Abbazia di Lamoli: qui si ha la possibilità di prendere parte ad un viaggio per entrare nell’affascinante storia dei colori, che nasconde particolari molto curiosi. Questo territorio ha una storia da sempre intrecciata con la tintura dei tessuti e questa visita può essere l’occasione per conoscere i suoi colorati protagonisti: dal guado, utilizzato fin in epoca romana per ottenere il colore blu alle tante preparazioni naturali custodite dalla sapienza dei monaci e coltivate tutt’ora nei campi vicini al museo. Nei prati che circondano l’Abbazia infatti resistono tutt’oggi alcune specie di piante tintorie che seguendo gli antichi procedimenti regalano ancora un inconfondibile colore alle stoffe. Una passeggiata in mezzo a queste piante è una gioia per i sensi, tra colori unici, profumi pungenti e i suoni della natura come sottofondo.

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